Questa volta non descrivo una costellazione familiare, ma la toccante esperienza di una persona che ha fatto da rappresentante per la costellazione di una donna che voleva comprendere la dinamica di un suo problema personale.
Ho sempre detto che fare da rappresentanti è un'esperienza forte perchè va a toccare parti delicate di noi tutti, sebbene la costellazione non sia la nostra. Ciò avviene perchè quando veniamo scelti, in qualche modo abbiamo qualcosa dentro di simile, oppure abbiamo bisogno di vivere quell'esperienza per il nostro sviluppo.
Ecco quindi l'esperienza di questa donna che ha fatto da rappresentante e si è trovata ad impersonificare un bambino appena nato.
"L'esperienza vissuta nella costellazione dove io rappresentavo
un neonato sta ancora lavorando in me. E' stata una delle esperienze più
profonde e sconvolgenti che abbia vissuto. Mentre ero distesa non c'erano
pensieri, perché non avevo la capacità di formularli, il pianto era indotto da
una sensazione di disagio che arrivava all'improvviso, provavo per esempio un
fastidio in una parte del corpo e automaticamente si scatenava il pianto.
Oppure mi sentivo persa nel niente e piangevo, perché ero in una condizione di
paura, agitazione, sconforto. A volte nessuno arrivava ad accudirmi e smettevo
di fare quei versi perché ero sfinita e mi riaddormentavo, o semplicemente
stavo in silenzio perché non avevo più la forza di piangere. Essere riportata
in quello stato dove la mente non esiste ma è presente solo puro istinto di
sopravvivenza mi ha talmente toccata che ora comprendo il motivo per cui tutto
nella mia vita si è svolto in un determinato modo. E' stato come ritornare
nella forma originale dove il silenzio è vita.
Nella mia esperienza inoltre ho sentito un progredire
della mia capacità di agire, ad un certo punto ho avvertito l'esigenza di
provare lo spazio intorno a me e ho incominciato ad agitare braccia e gambe
perché avevo realizzato che potevo farlo. Il mio movimento verso chi stavo
rappresentando era un movimento di amore, io cercavo amore e davo amore a
quella bambina. Sentivo l'esigenza di essere accudita e di accudire
contemporaneamente.
Concludo ringraziando l'universo che mi
ha scelto come rappresentante. Può essere un esercizio che tutti possono fare e
che porta ad un livello più profondo di comprensione. Per la mia esperienza posso testimoniare che essere quella neonata mi ha fatto progredire più di ogni
altro esercizio fatto in altre occasioni. (M.S.)
E' proprio così. Fare da rappresentante in una costellazione familiare ci permette di toccare parti delicatissime di noi, di portarle alla luce e divenirne così pienamente consapevoli, e facendo questo maturiamo nella nostra umanità.
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Giacomo