Costellazioni Familiari

"Ciascuno di noi fa parte di una famiglia con cui vive ed a cui è legato, che lo voglia o meno.
Spesso continuiamo a ripetere conflitti e malesseri nelle nostre esperienze, oppure portiamo sulle spalle pesi che non ci appartengono.

O anche, viviamo a nostra insaputa il tragico destino di un familiare, scomparso da tanto tempo e mai conosciuto.
Tutte queste dinamiche ci legano in modo negativo alla famiglia, impedendoci di guardare in avanti con forza gioiosa e di avere successo nella nostra vita."
(Bert Hellinger)

mercoledì 11 dicembre 2019

Loris

Una donna dice che suo figlio continua ad avere una tosse molto forte che lo sveglia di notte. Per i medici non ha nulla, ma lui comunque tossisce forte nella notte e non riesce a dormire.

Metto in costellazione un rappresentante di questo bambino il quale comincia a tossire sempre più forte. Poi questa tosse si trasforma in conati di vomito. La persona si piega verso terra e sembra vomitare fuori qualcosa.
Faccio stendere una persona che rappresenta un morto. I conati aumentato. Ne aggiungo un altra, e poi un altra ancora... e i conati continuano ad aumentare. Allora ne distendo tante, fino a riempire tutto lo spazio a disposizione. Finalmente il figlio si calma. Prende una sedia, ci sale sopra, allarga le braccia come ad abbracciarli tutti. Qui finisce la costellazione.

E' chiaro che il figlio della donna quando tossisce sta cercando di portare fuori tanti morti.
Chiedo alla donna se nella sua famiglia c'è qualche storia tragica di morti che posso spiegare quanto stiamo vedendo. Lei dice solo di un nonno che è andato in guerra. Faccio entrare questo nonno il quale osserva la scena ma non ne è coinvolto. Anche il bambino lo ignora. Non è lui.

Rimango in silenzio. Non ho soluzioni né idee. C'è una scena tragica ma non so come procedere.
Sto fermo interiormente e attendo.
Ad un certo punto mi viene da chiedere alla madre come si chiama questo bambino: Loris.
Le chiedo da dove viene questo nome, come lei lo abbia pensato.
La donna sbianca e comincia a piangere.
Mi dice che l'ha preso da un epitaffio. 
Di tutti i nomi pensati quello è stato l'unico che anche suo marito ha approvato subito.
Hanno dato al figlio il nome di un morto e lo hanno inconsapevolmente collegato con lui.

Faccio allora entrare un rappresentante per questo Loris di cui non sappiamo nulla.
L'uomo comincia a camminare tra i suoi morti in modo molto raccolto.
Il bambino osserva.
Poi l'uomo si mette a lato, prende una sedia e si siede continuando ad osservare i morti.
Il bambino si alza, va da lui, gli si siede sulle gambe e si accoccola sul suo petto. L'uomo lo accarezza dolcemente.
Sembra un padre con un figlio.

Dico alla madre che Loris è come se avesse un secondo padre, ed è tempo che davvero ne venga a conoscenza, perchè solo così smetterà di rappresentare tutti questi morti.

I Latini dicevano: "Nomina sunt consequentia rerum" per esprimere la convinzione che i nomi rivelino l'essenza della cosa o della persona nominata.  

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Giacomo